venerdì 16 ottobre 2020

Se vorrò

 Per Martina, come per tante altre coppie, è stata una batosta: “Ho dovuto annullare. Avevamo un centinaio di invitati, di cui effettivi 60 e avevamo prenotato una sala per 300 per stare tranquilli. Festeggiare in 30 per la nostra famiglia non ha senso perché pur selezionando i più stretti siamo comunque tanti. Con imbarazzo ho dovuto chiamare i fornitori e comunicargli la nostra decisione, ma dovrò comunque - e giustamente - pagarli. Con tristezza ho chiamato anche gli invitati, molti dei quali avevano già comprato l’abito per sé e per i figli o si erano organizzati, con hotel e b&b, per raggiungerci. Lo sconforto è tanto: se vorrò sposarmi dovrò trovare un’altra data, comprare un altro abito (il terzo), un altro outfit per i miei bambini (il terzo), dovrò fare di nuovo le bomboniere (per la terza volta). Per fortuna i confetti scadono nel 2022”. huffington

Cambiare il nostro stile di vita in modo da cambiare  mercato e modo di proporsi delle aziende.

Secondo l'esperienza americana con lo zoom marriage si riescono a creare margini di guadagno soddisfacenti.

In Italia se ne parlava sei mesi fa. Se ne continua a parlare e basta.

Delle tragedie bisogna cogliere il lato positivo.

Martina è sulla buona strada.

Nessun commento:

Posta un commento