martedì 15 settembre 2020

Ribaltamenti

I giudici hanno accolto il ricorso presentato dai difensori di Nasiri, gli avvocati Vittorio Platì e Michele Santino. L'imputato, arrestato a Bari nel giugno 2016, era stato assolto in primo grado «per non aver commesso il fatto» e scarcerato. Un anno dopo, nel luglio 2019, i giudici dell’appello avevano ribaltato la sentenza condannandolo a 5 anni e, dopo un presunto tentativo di fuga in Francia e poi in Germania, era tornato in carcere. Ora la Cassazione ha annullato quella decisione rimettendo la decisione ad un altro collegio della stessa Corte barese. lagazzettadelmezzogiorno

Quando scende in campo l'avvocato Platì, vuol dire che c'è qualcosa che non torna.
E infatti a dispetto delle immagini e del tenore dei dialoghi intercettati, non emergeva chiara la volontà di compiere un attentato.
Il problema del decreto è che fu messo a punto dal gotha dell'antiterrorismo ma non tutti, anche all'interno dei comparti specializzati, erano in grado di applicarlo.
Qualcuno forse lo vide solo come un'opportunità per disfarsi di elementi scomodi
Diversi furono i casi controversi e anche le assoluzioni.
Indubbiamente ha contribuito a ridurre il rischio di attentati sul nostro territorio.
L'aspetto mediatico forse è stato troppo cavalcato dalla politica e dagli stessi investigatori.
A distanza di anni dalla sua entrata in vigore, e con il rischio ancora insidioso ma cambiato, è il caso di fare un calcolo del rischio/beneficio. Quanto sono costate cioè, indagini e processi, rispetto all'effettiva utilità di quella legge.
Si tratta di cogliere l'opportunità per migliorare strumenti e personale riducendo i costi.

Nessun commento:

Posta un commento