Face to face in secret places

Perché in entrambi i suoi governi ha voluto mantenere la delega sui servizi segreti? «Né prima né adesso è stata mai posta in discussione la delega sui servizi segreti. Evidentemente le forze politiche che hanno sostenuto il precedente esecutivo e che ora stanno sostenendo l' attuale mi hanno riconosciuto una funzione di garanzia nell' esplicare il delicato compito di sovrintendere al comparto di intelligence».
Come spiega il fatto che dopo la sua audizione al Copasir nella quale ha detto di aver chiarito tutto il presidente Trump ha deciso di aprire un' inchiesta penale sul ruolo di Mifsud e dei servizi italiani nel tentativo di screditare la sua stessa elezione? «Non mi risulta che l' inchiesta aperta riguardi i servizi italiani. In ogni caso non vedo nessun collegamento tra la vicenda interna della mia audizione al Copasir e quella tutta americana di aprire un' inchiesta giudiziaria relativa a disturbi recati all' elezione di Trump».la verità (dagospia)

La notizia dell'apertura di un'inchiesta penale da parte della procura è stata data al termine dell'audizione del presidente Conte.
E' possibile che ci sia stata una sponda italiana in questa costruzione.

La questione della delega è essenzialmente di natura politica.
Una rinuncia all'indomani dell'audizione avrebbe contribuito a rafforzare l'immagine di un presidente del consiglio che è pronto a cedere la delega non in seguito alle pressioni dell'opposizione ma perché non ha bisogno di uno scudo di protezione.
La campagna stampa costruita in Italia attorno all'intervista del procuratore Barr avrebbe però inquinato questo tipo di narrazione.
Trovare nel panorama attuale una figura adatta a ricoprire il ruolo, è un'altra questione delicata. Il presidente Conte rappresenta al meglio la funzione di tutela dell'interesse nazionale e quindi di supervisione dei servizi segreti. Pertanto con tutta probabilità i vertici del comparto intelligence hanno sostenuto questa posizione.