giovedì 17 ottobre 2019

Dream on white boy

Secondo alcune ricostruzioni sarebbe in atto uno scontro interno ai servizi segreti italiani. E' plausibile che sia così? Credo che alla base di tutto ci sia un peccato originale: se scegli di militarizzare l'intelligence non puoi mettere un generale di divisione come Vecchione (di grado inferiore) a comandare su un generale di Corpo d'Armata come Carta. Crede che Mifsud potesse essere una spia? Non conosco Mifsud e non so se possa essere una spia della Cia o dei russi. Io più che una spia a tempo pieno ritengo possa essere uno che ha dato una notizia, a destra o sinistra, in modo interessato. Detto questo, non mi convincono le spiegazioni che sono state in questi giorni secondo le quali Mifsud non è una spia perché non ne ha l'aspetto. Ci sono spie con la pancia o con gli occhiali, mica devono assomigliare tutte a James Bond. Intervista ad Alfredo Mantici AI

Definizioni anche nettamente in contrasto tra loro giunte tra l'altro dall'università di cui il dottor Mantici è frequentatore.
Non mi fossilizerei più di tanto sulla questione del protocollo.
Tra i protagonisti sullo sfondo di questa vicenda c'è un presidente americano che non vede insidie al di là dei propri confini nazionali e al tempo stesso invece riesce a comprendere la pericolosità dei cosiddetti curdi (they're no angels) solo perché ciò gli consente di porre un sigillo di legittimità su decisioni che definire bislacche è anche un complimento.
Sul fronte italiano c'è un presidente del consiglio che ha fatto tesoro delle prime esperienze in campo politico e si è trasformato in un manager della politica, come lo ha definito il sempre arzillo ingegnere De Benedetti tornato prepotentemente alla ribalta nelle ultime ore senza nemmeno la consueta apparizione nel salotto della signora Gruber.

Il fatto è, che siamo partiti da un direttore di Dis che secondo i giornali già verso la fine dello scorso anno avrebbe manifestato l'intenzione di fare un passo indietro in quanto in preda al malumore tipico che affligge l'esterno appena arrivato (questi sarebbero gli effetti patiti da chi entra nei nostri servizi senza essere vaccinato) ad un direttore (sempre lo stesso) che avrebbe apertamente dichiarato forti dubbi sulla gestione dei fondi. Vicende di questo tipo sono state già vissute in un passato non molto lontano, ma nel contesto dell'affaire americano rischiano di provocare un terremoto di cui non si sente il bisogno se non vi sono prove concrete da presentare ad un magistrato.
A questo punto se come sembra, la linea tenuta dal presidente Conte davanti al Copasir sarà quella che logica e norme impongono (irrituale incontro di cortesia necessario a chiarire che i nostri servizi poco o nulla possono riferire, dal momento che quanto sarebbe accaduto non era di loro competenza) prima di ripartire bisognerà sistemare un po' di questioni.
Assegnare la delega ad una persona che sia al di fuori di questa vicenda (mossa che permetterebbe tra l'altro al presidente Conte di sfuggire al fuoco amico e nemico) e sollevare il prefetto Vecchione dalle preoccupazioni che sembrano averlo afflitto in questi ultimi mesi in particolare.
Si tratterebbe di implementare una ristrutturazione interna tale da non provocare sconvolgimenti ma in grado di restituire serenità ed equilibrio (per quanto possibile, visto che sembrerebbero proprio amare rimanere un po' litigarelli) ai nostri servizi.
Questa volta è opportuno affidarsi ai consigli di mani esperte.
Quelle che cioè conoscono gli ingranaggi e sanno manovrarli.
Pochi aggiustamenti mirati e in modo da non scontentare nessuno o quasi.

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