lunedì 30 aprile 2018

Scienza, etica e umanità

Guardando le immagini televisive dei ragazzi che insultavano il professore, mia madre che non dimentica mai di avere fatto lezione anche a cinque classi insieme dentro una stalla e in presenza di un maiale, dopo esserci arrivata sopra ad un asino visto che di strade all'epoca poche ce n'erano, ha concluso sorridendo che si tratta di fatti che da sempre accadono nelle scuole. E che lei si è presa la sua buona dose di urli e parolacce senza tanti drammi.
La cattiveria contadina in effetti non ha eguali.
Ma ci si può ragionare e nulla ha a che vedere con quella cattiveria che giorno dopo giorno si fa protagonista di vicende poco piacevoli nelle scuole o tra le mura domestiche.
Qualche anno fa, irritato per un brutto voto dato al figlio, un poliziotto andò a scuola e protestò con violenza contro l'insegnante. Fin qui sarebbe anche normale, dato che ormai questa pare essere diventata la prassi. I giornali dell'epoca riferirono che dopo poco tempo il padre si recò dall'insegnante per chiederle di ritirare la querela che lo avrebbe penalizzato nel conseguire la promozione.
Nel dibattito scatenato dall'articolo di Serra su Repubblica si è perso di vista il fatto che non è questione di classe sociale. Non solo. Ma di valori ed etica. E soprattutto di ruolo.


Nella foto, tratta dall'archivio digitale di Eboli, è ritratta la professoressa Filomena Gammino Pansa, madre dell'attuale direttore del Dis prefetto Alessandro Pansa, alla quale è stato di recente intitolato il laboratorio multimediale del liceo classico Perito-Levi di Eboli

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