martedì 25 aprile 2017

What's in a war

Se i governi e i loro rappresentanti, quelli che fanno le passerelle ai convegni e in tivvù, si soffermassero sui dettagli che compongono la vita quotidiana degli scenari di guerra, troverebbero la chiave della soluzione al problema.




In Siria si scavano trincee per poi passarci le nottate. Si lavora per non fare morire le attività con le quali si cerca di sopravvivere.
I gruppi combattono fianco a fianco per poi piazzare le proprie bandiere sulle colline conquistate che verranno perse di nuovo a causa proprio di quelle bandiere che non riescono ad unire.
Si continua a combattere fino oltre i sessant'anni anche quando si sono persi un paio di figli su sedici che si avevano e che combattevano anche loro.


Il tutto mentre un gruppo di gente, in giacca e cravatta e con la pancia piena, decide chi di loro è terrorista e chi no. E il capo delle nazioni dis-unite fa le congratulazioni al presidente della Siria per l'anniversario dell'indipendenza.










Foto Fares Khattab, Mohammad Yousuf, Nour Ayam, Ibrahim al Keilani

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