martedì 31 gennaio 2017

Tahrir fa sul serio

Secondo i rappresentanti della nuova formazione di combattenti impegnati sul doppio fronte regime/Daesh, circa l'ottanta per cento delle fazioni avrebbero dato l'adesione al gruppo guidato da Sheikh Abu Jaber. Cifra sicuramente da alto impatto mediatico, ma destinata ad incarnare la realtà in breve tempo. Il dato per ora accertato riguarda il nord della Siria dove il raggruppamento raggiungerebbe le 15000 unità . In maggioranza uomini di Jabhat (8000), Zinki (4000) e parte di Ahrar (1200). I gruppi satellite si uniscono di ora in ora e ovviamente la loro adesione in molti casi è da considerare parziale. Ad Ahrar al Sham rimangono Jaysh al Islam, Sukhoor al Sham and Jaysh al Mujahedeen assieme a parecchi piccoli gruppi. L'ultima defezione in ordine di tempo da Ahrar è stata quella di Abu Mohammed al Noumani. Soggetto noto alle autorità libanesi perchè tentò di entrare nei loro confini (voci non confermate dicono sia stato aiutato dal partito di Jumblatt) per istituire delle cellule terroristiche, era responsabile del dipartimento economico-finanziario di Ahrar al Sham. Ciò conferma le speculazioni che tra i motivi dell'unione, oltre al fallimento di al Joulani nel mettere d'accordo tutti i gruppi e alla disfatta di Aleppo, ci sia stato lo stop dei finanziamenti provenienti dai governi del golfo che ha provocato malumore. Alla fine è stata trovato un modo per ricucire il dissenso e recuperare il supporto materiale. Tahrir al Sham avrà una componente che si occuperà delle relazioni con organismi stranieri in rappresentanza della popolazione siriana. Si sottolinea molto il ruolo nel contesto della rivoluzione e la comunanza con la popolazione, il che fa presagire uno scenario sempre più vicino a quello afghano ma molto più compatto ed organizzato.

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