martedì 31 maggio 2016

'Sta casa aspetta a te

Se entrassi a lavorare nei servizi e un manipolo di ultracinquantenni si coalizzasse contro di me per farmi accettare le proprie leggi, non gliela farei passare liscia tanto facilmente. A una certa età, e con qualche cicatrice addosso, non ci si arrende ai soprusi. E soprattutto si comprende quanto sia importante combattere per il principio e scardinare il sistema da quei soprusi. Altrimenti la nave va a fondo.
Un ragionamento del genere ovviamente il trentenne superlaureato non lo concepisce.
Sulla carta è bravo, intelligente. Ha il mondo ai suoi piedi. Perché mettersi a combattere contro un’assurdità precostituita ?
Però a me quello che ha stupito di più di questa storia, dando sempre per scontato che sia vera, è stata la strada tentata dal generale Manenti che dovrebbe essere uomo pratico e di buon senso.
Ha degli atteggiamenti che a tratti spiazzano. Forse va bene per il mestiere di spia.
La gestione delle risorse umane richiede tutt'altro passo.

In un Paese in cui il presidente del consiglio si ostina a ripetere che non c’è una emergenza profughi, il ministro dell’interno pensa ancora che sia sufficiente sbattere sotto al naso della gente l’andamento dei flussi stagionali per essere credibile, il ministro della difesa per l’ennesima volta riesce a dimostrare in tivvù, davanti a due giornalisti praticamente in ginocchio, che non riesce ad andare oltre la banalità, e che è poi lo stesso Paese dove da anni ci accapigliamo sulla scorta di Saviano mentre lui alla fine se la spassa tra i talk, che motivo vuoi trovare da dare a dei giovani per convincerli che vale la pena fare un minimo di sacrificio per il bene della nazione ?
E’ per quello che Cornelia suonava un campanello d'allarme.
Se una donna giovane, che in fondo sta rispondendo a domande concordate o che poteva comunque immaginare  preparando le risposte per tempo, afferma che per il momento vuole dedicarsi al lavoro perché non le piacciono le incompiute, invece di urlare a voce alta di essere contenta di aver trovato uno scopo nella vita in un Paese in cui, tra l'altro, di lavoro non ce ne è affatto, e di essere fiera e orgogliosa di servirlo quel Paese, anche per quattro soldi, ebbene signori se un giovane non dice queste cose, vuol dire che abbiamo un problema.
Ed è un problema che evidentemente si trascina da tempo e che non può essere risolto da un discorso fatto anche da un personaggio di grande caratura e autorevolezza come il direttore.
Va stroncato alla radice.
Chi non ce l'ha la motivazione, non se la può dare tanto facilmente.

My two cents.
In attesa del prossimo spiffero in uscita dal forte del terrore.

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