martedì 2 febbraio 2016

Le riorganizzazioni di Alberto

Una vicenda resa ancora più oscura dalle indiscrezioni sul pagamento di un riscatto di 12 milioni di euro che il governo di Matteo Renzi ha sempre ufficialmente negato, ma che la tv araba Al Jazeera ha ricostruito in un filmato in cui ha mostrato pure le mazzette di banconote che sarebbero state consegnate ai rapitori. 
La girandola di spostamenti in corso, che di fatto lascia scoperta la guida della cyber sicurezza proprio mentre si stava ventilando l' affidamento di quel settore a un consulente esterno ai servizi, Marco Carrai, che dovrebbe sovrintendervi dalla presidenza del Consiglio dei ministri, è già diventata un caso politico.
Franco Bechis

L'aspetto grave nella vicenda del rapimento delle due ragazze, sta non tanto nel fatto che sarebbe stato pagato un riscatto abnorme, ma che un canale satellitare appartenente ad un governo straniero abbia ricevuto immagini dall'interno di un ufficio di Forte Braschi o comunque da un'area in cui veniva gestita una situazione di crisi. In altri Paesi cadrebbe il governo.

Non dimentichiamo che tutto quanto fatto dall'Aise finora, e il buon Bechis ne è stato relatore abbastanza fedele seppur di parte e a più riprese, è stato attentamente valutato ed autorizzato sia dal presidente del Consiglio che dal Copasir.
Quindi se qualcosa di poco ortodosso è accaduto, così tanto anche magari da allertare la magistratura, ne devono rispondere Matteo Renzi e i componenti del comitato di controllo innanzitutto.

Per quanto riguarda la riorganizzazione dell'ufficio (pare che in fondo si tratti solo di questo) teniamo a mente che il sottosegretario con delega non ha mai fatto mistero del fatto che a tutt'oggi nei servizi si entra quasi esclusivamente per segnalazione (la versione moderna della raccomandazione).
Quindi le nomine volute direttamente dal generale Manenti devono avere per forza di cose tenuto conto del materiale umano che gli era stato messo a disposizione. Evidentementemente a distanza di tempo si è presentata la necessità di riorganizzarlo.
In Italia siamo abituati a ragionare su questioni di intelligence solo in termini di riforma 124/2007 e in relazione alle brutte vicende di cui le vecchie strutture si sarebbero rese protagoniste nel passato. La gestione di un'agenzia al giorno d'oggi deve essere estremamente dinamica in quanto soggetta alle esigenze di una realtà in continua evoluzione.
Le comunità di intelligence sono state prese in contropiede dal test nucleare della Corea del Nord perchè mancavano immagini foriere di una simile eventualità. Il monitoraggio in questo tipo di situazioni è diventato più difficile da realizzare. In generale attualmente è estremamente complicato ottenere informazioni. I comparti di analisi stanno soffrendo questa situazione.
Nicola Boeri evidentemente è funzionale al compito e al momento attuale.

Agli estimatori del colonnello De Caprio, oggi tornati alla carica con le classiche teorie complottiste, va ricordato che l'avanzamento in carriera nelle forze dell'ordine procede di pari passo con un allontanamento graduale dalle funzioni di polizia giudiziaria. E che della compattazione di alcuni comparti dell'Arma tra cui il Noe, si parlava da molto tempo.
Evidentemente il colonnello non è adatto alla nuova struttura.
L'inserimento di un soggetto come De Caprio all'interno dell'Aise va valutato con estrema cautela. A seconda dell'impiego e delle circostanze può agire da elemento fortemente divisivo o anche da catalizzatore. La buona riuscita del suo innesto dipende anche dalle capacità di gestione di chi lo dirige e dei referenti che trova nell'ambiente in cui opera.

A me pare che tutte queste vicende, montate ad arte con la ciliegina finale dal funambolico Bechis, siano state messe assieme dalla destra al solito per dare una spallata a Renzi.
I presunti malumori all'interno dei servizi ben si coniugavano con la confusione che regna sulla questione cyber. Come sottolineava Giuliano Tavaroli giorni fa, di una agenzia di controllo e coordinamento c'è bisogno. Ma bisogna fare le cose nel modo giusto.
Il primo ministro sembra non avere ancora un piano ben delineato. Per quello avrebbe momentaneamente congelato il progetto.
Le polemiche e le strumentalizzazioni non giovano allo scopo.


Albè,

ma davvero a quello gli hai fatto trovare la porta sigillata il giorno che andava in pensione ?
Dietro a quel sorriso da orsacchiottone che c'hai si nascondono sorprese.
In America fanno le feste con i palloncini e la torta.
Forse vi manca un ufficio che gestisca le questioni umane.
Ma tortellino dove lo hai piazzato ? Mi raccomando. Trattamelo bene.
Tvtb cià.

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