mercoledì 18 marzo 2015

Confessioni

"I work for the Canadian intelligence service. I occasionally share the data I collect with intelligence agents in a Canadian Consulate in Jordan. Lately, I transferred the girls named Shamina Begum, Anira Abase and Kadiza Sultana from Istanbul to the Gaziantep bus terminal, and I contacted the persons engaging in member transfers and submitted [the girls] to them for the crossing into Syria. I conveyed this information to Canadian intelligence officers on Feb. 21. I have done all this to obtain Canadian citizenship."

I giornali turchi si chiedono se questa ammissione non provi che in fondo i servizi di tutto il mondo e non solo i canadesi, giochino a costruire il mostro turco che lascia le frontiere aperte.
D'altra parte si potrebbe ipotizzare che questa confessione sia una contromossa delle autorità turche per scrollarsi di dosso le accuse.
Questa selva di doppiogiochisti presenti sul terreno però riapre la questione dei soggetti potenzialmente pericolosi che nonostante tutto riescono a partire.
Anche in Italia diversi tra quelli sotto controllo perchè indagati sembrano essere riusciti a fuggire abbastanza agevolmente. Soprattutto in un periodo in cui non c'erano grosse criticità ovvero in era ante-Isis nella quale forse faceva comodo disfarsene.
I servizi segreti inglesi che sono quelli maggiormente sotto accusa ci hanno ampiamente spiegato che un controllo h24 è praticamente impossibile.
Ai nostri ovviamente una domanda del genere non è stata mai posta.
La  stampa italiana è pronta a dare battaglia su abu omar ma rifugge il ragionamento fine.
Mettiamo anche questa domanda in cantiere per il direttore dell'Aise. Pare tipo da non farsi spaventare.
Hai visto mai che lo incontriamo un giorno.

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