martedì 17 febbraio 2015

Piero superstar




Ormai nessun capo di governo o comandante di esercito nega più il proprio coinvolgimento nel finanziamento di gruppi ribelli all'interno di contesti di guerra chiave.
Si tratta di un trend iniziato nel corso del conflitto del Vietnam che un pò tutti gli altri governi poi seguirono.
Non ci si venga a dire ad esempio che non abbiamo dato armi sottobanco fino a l'altro giorno alla libia.
Di sicuro la fornitura autorizzata dal parlamento ai curdi, quella della famosa jadran express, è in parte andata a gruppi libici.
Quali e secondo che criteri, questo ci auguriamo che lo sappia almeno il nostro amato capitano.

Il problema delle guerre moderne è rintracciare le filiere di gruppi che hanno ricevuto armi e finanziamenti.
Uno dei motivi per i quali prince Bandar bin Sultan è stato fatto fuori dalla sicurezza nazionale saudita è che dopo aver ammesso il fallimento conseguente al finanziamento di certe fazioni in Siria, ha perseverato nell'errore credendo di poter risolvere il problema addestrando e sostenendo gruppi avversari.
Così si è generato il caos.
Non si rintracciano i ribelli mettendogli il microchip o prendendo i dati biometrici come pretende certa stampa .
Oggi i gruppi di rivoluzionari e controrivoluzionari crescono e cambiano orientamento da un giorno all'altro.
Finchè i nostri governi non comprenderanno che bisogna cambiare politiche e strategie dovremo dirci complici di quelli che noi chiamiamo terroristi.

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