domenica 27 aprile 2014

E' arrivato il figlio segreto

La cosa strana è che tutto questo sembra appartenere a quel mondo confuso sospeso tra la cronaca e il romanzo. Il piccolo Francesco è quasi un personaggio irreale, come il padre, che esiste in carne e ossa solo nelle morti che ha lasciato alle spalle, e in quei pochi pizzini che gli inquirenti sono riusciti a recuperare. Nel 2005 scriveva a Provenzano che gli chiedeva che cosa stesse capitando a Marsala: «Ci sono state retate, stanno arrestando anche le sedie. Tocca aspettare il ritorno dei vecchi amici». Cioé, del suo mondo.
lastampa via dagospia

La verità che sembra emergere da queste messinscene giornalistiche che ormai si susseguono da mesi, è che probabilmente gli inquirenti sono molto lontani dalla localizzazione di Messina Denaro o addirittura ci sono due gruppi, di cui uno tenderebbe non tanto a proteggerlo, quanto ad allontanarne la data della cattura.
Se il presunto boss venisse catturato, verrebbero a cadere parecchi equilibri non solo all'interno dell'establishment mafioso.
La figura di Matteo Messina Denaro è un deterrente e un catalizzatore al tempo stesso, per molti sistemi sui quali si regge questo Paese.
Il problema di queste operazioni mediatiche, è che alla fine distrugge la vita di persone innocenti che sono legate ai boss mafiosi.

Matteo Messina Denaro che chiede la prova del dna, manco fosse Carlo d'Inghilterra.
Come Bernardo Provenzano che macina miliardi mentre mangia ricotta e cicoria.
Ma dai.

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