Due anni fa'.
Eravamo a pranzo insieme, e io stavo facendo la guerra con un pugno di riso.
Mi hai detto che, in quel momento, nulla ti avrebbe reso piu' felice che vedermi mangiare serena, assaporando con piacere cio' che avevo nel piatto.
Con un tono da fottutissima stronza e una faccia da schiaffi, ti ho risposto di cercarti pure un altro motivo per cui essere felice, perche' io un rapporto sereno con il cibo non l'avrei avuto mai piu'.
il mio mondo sommerso
Ogni volta che mi capita di esaminare una problematica di cui poi vado a scrivere, che riguarda il mondo giovanile, pesco nel cesto dei ricordi, però non è che mi sia di grande aiuto .
E' come se il mondo in cui ho vissuto io, fosse totalmente diverso da quello in cui oggi vivono i ragazzi .
In realtà, c'è una qualche assonanza tra l'atmosfera di oggi e quella di ieri, però l'intensità e le tinte con cui questa si manifesta, è decisamente più accentuata .
Quando ero al liceo, i compagni di scuola, mi prendevano spesso in giro perchè ero grassottella, e ovviamente la cosa mi faceva sentire a disagio, ma non mi estraniava dal gruppo, perchè c'era un legame molto forte, che alla fine ci ricompattava .
Il loro non era bullismo, ma di certo non era nemmeno solidarietà.
E non mi è mai passato per la mente, nè di mettermi a dieta, nè di morire di fame, perchè in fondo non ne vedevo il bisogno .
Nel complesso mi piacevo, pur essendo consapevole del fatto che bella non ero, e che sicuramente mi avrebbe fatto bene mettermi a dieta .
Ma non sono mai riuscita a trovare una motivazione per cambiare, e la cosa continua al giorno d'oggi .
Le motivazioni nella vita sono importanti, però bisogna stare attenti a dove e come le si trova.
Può essere l'amore, un ideale, un uomo per cui valga la pena, un cambiamento necessario .
Periodicamente i media ci informano su quello che ormai va al di là del semplice fenomeno giovanile, il movimento pro-ana e pro-mia, una sorta di filosofia o di pensiero, che spinge le ragazze a non mangiare e a perdere peso in maniera indiscriminata .
Ciò che rende più frustrante la questione, a sentire gli agenti della polizia delle comunicazioni, è la mancanza di una legge, che blocchi la propaganda che queste ragazze attuano in rete, attraverso blogs e forum .
La polizia postale li chiude appena li trova, ma in una maniera o in un'altra questi rifioriscono .
L'iter legislativo di alcune proposte di legge, non è andato a buon fine.
E' un fenomeno che ha raggiunto livelli allarmanti nel nostro Paese .
Basta mettere le chiavi di ricerca giuste, e si scopre un sottobosco che mai si penserebbe appartenere alla nostra cultura o al nostro modo di concepire la vita .
Ci sono ragazze (ma anche maschi) alla disperata ricerca di una maniera per dimagrire, o meglio per non ingrassare .
Formano comunità virtuali, discutono del problema senza percepirlo come tale, vanno alla continua ricerca di metodi che le facciano assottigliare sempre più .
Non riescono a rendersi conto di avere un problema, oppure lo fanno ma lo negano .
Vivono in un universo tutto loro, che è un pò la caratteristica del mondo giovanile odierno .
Si rintanano nei loro circoli chiusi a seconda degli interessi, e non si muovono da lì .
La motivazione di queste ragazze è apparire belle secondo i loro canoni : non riescono a vedere quanto brutto ci sia nelle loro ossa esposte .
E' un mondo al quale è difficile arrivare, privo di amore .
Credo che questo manchi loro, l'amore .
Non so se è perchè lo rifiutano o proprio siamo noi incapaci di offrirglielo .
Certo è, che mancano loro le motivazioni .
Una legge severa indubbiamente potrebbe dare una svolta a questa situazione, ma non costituisce una soluzione definitiva .
Bisogna fornire a questi giovani alternative credibili : motivazioni che le spingano a mangiare e a non tagliuzzarsi , a guardare al mondo con prospettive diverse .
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