giovedì 19 luglio 2012

In corso


Favorivano l'ingresso e la permanenza illegale in Italia di extracomunitari provenienti, principalmente, dall'area mediorientale.
Stamattina i poliziotti della Digos della questura di Venezia hanno arrestato quattro cittadini siriani; tra di essi anche l'imam di San Donà di Piave, conosciuto dall'Antiterrorismo italiano per il suo orientamento ideologico radicale e per le sue relazioni con estremisti coinvolti in precedenti indagini sulle reti di istradamento di combattenti verso terre di jihad.
Durante le indagini, sono emersi casi di stranieri che, pur di entrare nel nostro Paese, versavano agli esponenti dell'organizzazione, forti somme di denaro, ottenendo così contratti di lavoro fittizi presso imprese riconducibili agli arrestati. In alcuni casi, poi, le vittime di tale meccanismo vivevano già irregolarmente sul territorio italiano ed erano costrette a lavorare in nero presso i cantieri gestiti dall'imam e da suo fratello, nonché a subire minacce e violenze nel caso in cui non fossero riusciti a pagare la somma pattuita per la regolarizzazione.
Sono in corsi accertamenti da parte dei poliziotti in quanto si sospetta che parte dei proventi di tali traffici illegali siano stati utilizzati per sostenere organizzazioni eversive operanti all'estero.
dal sito della polizia di Stato  


Chiunque abbia vissuto e lavorato all'estero, ma non per una grande azienda e non provenendo da un Paese anglosassone, quindi con una rappresentanza diplomatica incisiva e incurante di creare problemi nella nazione ospitante, sa benissimo che per avere un permesso di soggiorno o di lavoro, bisogna pagare una cifra a nero, al datore di lavoro, o ad una persona che ha agganci con l'ufficio amministrativo, o anche ad un poliziotto .
E credo che sia lo stesso in Italia .
Quindi la notizia di per se, sbandierata ieri come ultim'ora da quasi tutte le agenzie e i principali mezzi d'informazione, in realta' non e' una notizia .
Non dovrebbe essere cosi', ma e' la vita .

Quello che non si capisce dall'articolo, e che sarebbe la parte rilevante, e' se gli arresti sono stati effettuati in ottemperanza delle regole internazionali contro il traffico in esseri umani e quindi siamo in presenza di una vera e propria organizzazione, e se ci sono gia' indizi o riscontri solidi che provino il reimpiego del denaro estorto per il sostegno di organizzazioni eversive all'estero .
Dico cio' perche' dopo i fallimenti giudiziari delle operazioni sugli imam di Caserta e Cosenza, che tra l'altro tutti dicono essere brave persone, che evidenziarono la pochezza delle prove a carico o un vuoto normativo, bisognerebbe andarci cauti prima di mettere la gente in galera ed andare in tribunale su basi forti .
Ne va del buon nome della Digos e in ballo ci sono vite umane .
So quant'e' dura vivere fuori dal Paese di provenienza e mi auguro che tutto finisca per il meglio, soprattutto per quelli che sarebbero stati sfruttati .

Se comunque si provasse che i capitali di provenienza illecita venivano reimpiegati all'estero, verrebbero a cadere le tesi dei magistrati napoletani che vogliono costruire a tutti i costi, con l'imbeccata di Vargas, la teoria di una al Qaeda napoletana .

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