lunedì 11 giugno 2012

E sulla figlia di Cameron dimenticata al pub

Il primo giorno di scuola delle elementari, mia madre non pote' accompagnarmi perche' anche lei insegnava, e in un paesino di montagna .
Pero' promise di venirmi a prendere, e avrebbe dovuto farcela, perche' il nostro orario era dalle nove all'una .
Ma appena uscita, aspettai un po' e non la vidi .
Cosi' mi incamminai verso casa e li' ci incontrammo .
Probabilmente ci eravamo semplicemente perse nella folla, ma quei minuti in cui ero rimasta ferma davanti alla scuola nella speranza di vederla, furono interminabili .

Provai per la prima volta in vita mia, cosa significasse essere abbandonati .
E comunque non fu l'ultima occasione .
L'abbandono, o il voler essere abbandonati, e' un evento ricorrente nell'esistenza di tutti noi .
Quanto prima ci si abitua, meglio e' .

Visti i tempi e la societa' in cui viviamo, non mi stupisce piu' di tanto che i coniugi Cameron si siano dimenticati la figlia, o abbiano pensato che l'avesse presa l'altro .
Al giorno d'oggi qui in Occidente, una creatura vale come un pacco postale o un maiale da ammazzare per Natale .
E' il pensiero che conta .

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