sabato 7 aprile 2012

Qui non siamo a Genova

Poi si è tenuto l’apparecchio per circa un’ora. Quando gliel’ha restituita non c’erano più le immagini che aveva scattato e altre foto personali. Per il codice si chiama violenza privata. Un vero peccato perchè il nostro collaboratore avrebbe potuto documentare l’ottimo lavoro svolto dalla polizia. 
il piccolo

 Video

“Riguardo a quanto specificato nell’articolo posso affermare con assoluta certezza che se mi fossi trovato al posto del collega mi sarei comportato alla stessa maniera. L’agente intervenuto ha correttamente agito al fine di evitare che la condotta del fantomatico “collaboratore” potesse interferire con l’operato dei poliziotti e ledere la dignità del fuggitivo poi arrestato.” Maurizio Cudicio

Solito intervento del sindacalista che tende ad eludere il problema .

Se il racconto del cronista e' corretto, probabilmente ci deve essere stata qualche manovra non proprio cristallina da parte dell'operatore di polizia, che ha scatenato la tensione .
E la situazione con questi film in uscita e la sentenza di cassazione vicina, non puo' che peggiorare .
Ora io non dico che De Gennaro e i suoi sottoposti dovrebbero andare in giro a chiedere scusa o a predicare il volemose bene, ma la semplice proibizione di dichiarazioni sul film, previa autorizzazione del ministero, imposta da una circolare , non risolve il problema .
Qualche iniziativa volta a promuovere il dialogo tra la polizia e i cittadini, potrebbe aiutare a stemperare la crisi .

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