domenica 15 aprile 2012

Le soffiate de 'O capitone

Le note pubblicate da il Roma (un grazie a Fabio Postiglione e a tutto lo staff editoriale, soprattutto per il nutrito archivio che consente di ricostruire le vicende di quegli anni) mettono in evidenza come, innanzitutto i contatti tra Pisani e il suo informatore ci furono e a ragione, ma non sempre condussero a risultati eclatanti o decisivi, come il Lo Russo ci vuole far credere .
Il 2007 fu un anno molto travagliato per la Campania tutta .
L’omicidio di Carmine Grimaldi, segno’ una svolta importante, all’interno dell’alleanza di Secondigliano , e la nota redatta da Vittorio Pisani, ne e’ una testimonianza :


«ALLʼINTERNO DEL CLAN LICCIARDI SI SAREBBE CREATA UNA FRATTURA INTERNA TRA IL GRUPPO DI GIOVANNI CESARANO, FRANCESCO MATAFORA E GENNARO SACCO DA UN LATO E VINCENZO LICCIARDI DALLʼALTRO». ERA QUESTO CIÒ CHE SCRIVEVA LʼALLORA PRIMO DIRIGENTE DELLA SQUADRA MOBILE DI NAPOLI VITTORIO PISANI IL 19 SETTEMBRE DEL 2007. «NELLʼAMBITO DI TALE CONTRASTO SAREBBE MATURATO LʼOMICIDIO DI CARMINE GRIMALDI, COMMESSO DAL GRUPPO DI GENNARO SACCO».


Le cronache dell’epoca ci parlano di indagini, svolte da Morelli e Pisani, che seguivano la pista di dissidi dovuti a ragioni economiche .
Furono fatte verifiche su vari soggetti con lo stub e ci fu anche un fermato, ma il tutto si risolse con un nulla di fatto .
Qualche giorno dopo, in un’azione che gli inquirenti ritennero collegata, fu ucciso anche un associato di Grimaldi, Giorgio Scarpato .
Un buon numero di pentiti, da Giovanni Piazza ad Angelo Ferrara, nel corso degli anni, parlo’ in merito alla questione e ai motivi del dissidio, probabilmente il rifiuto di passare dalla parte di Cesarano, ma i riscontri non furono mai ritenuti validi .
Si e’ dovuto aspettare la fine del 2011 per formulare accuse sostanziali, con Pasquale Serrazzi Castellano, testimone oculare, che ha accusato del crimine Costanzo Apice, gia’ ritenuto colpevole dell’omicidio di Mariano Bacioterracino .
Il pubblico ministero Parascandolo, ha coordinato le indagini e le notifiche sono state effettuate dai carabinieri del comando provinciale di Napoli .


 «LʼOMICIDIO DI PATRIZIO VITALE SAREBBE STATO COMMESSO DAL CLAN DI LAURO IN QUANTO IL PREDETTO AVREBBE DECISO DI TRANSITARE CON IL CLAN AMATO-PAGANO E INOLTRE IL DUPLICE OMICIDIO VITALE-ESPOSITO E MAISTOIROLLO SAREBBERO STATI COMMESSI DAL CLAN AMATO-PAGANO PER VENDETTA». SONO ALCUNI DEI RETROSCENA DELLA FAIDA DI SCAMPIA E SIAMO AL 21 GIUGNO DEL 2007 QUANDO PISANI INVIA LA RELAZIONE DEI SUOI CONTATTI CON LO RUSSO»

L'omicidio di Patrizio De Vitale, avvenuto alla fine di maggio 2007, maturo' in un clima che vedeva sorgere il terzo attacco del clan Amato-Pagano .
L'atipicita' dello svolgimento dei fatti (Michele D'Avanzo, fratello di Errico e cognato del boss Di Lauro, che era in compagnia di De Vitale, fu una semplice vittima collaterale) fece propendere gli investigatori, sin dalle prime ore, verso la doppia pista del regolamento di conti interno, e dell'attacco da parte degli ex scissionisti . A quello di De Vitale, segui' l'omicidio di Antonio Silvestro .
Tra le varie dichiarazioni dei pentiti che accusavano Marco Di Lauro di essere il mandante di questi ed altri omicidi, nel Gennaio 2010, fu decisivo il contributo del pentito Carlo Capasso che, in un verbale reso al pubblico ministero Cannavale, chiari' le dinamiche della diatriba .



«QUELLO CHE VITTORIO PISANI IL 9 GIUGNO DEL 2006 SCRISSE ALLA SQUADRA MOBILE DELLA QUESTURA DI NAPOLI ERA UN “INEDITO” DAL PUNTO DI VISTA INVESTIGATIVO E LO AVEVA SAPUTO DAL SUO INFORMATORE “NUMERO 1”: SALVATORE LO RUSSO. RIGUARDAVA IL DUPLICE OMICIDIO DEI FRATELLI GIRARDI. «LʼOMICIDIO SAREBBE STATO COMMESSO DALLA FAMIGLIA MOCCIA DI AFRAGOLA, I QUALI CON LʼACCORDO DEL GRUPPO DEGLI SCISSIONISTI SI SAREBBE INSEDIATI AD ARZANO».


Non per voler sminuire il genio investigativo di Pisani, ma anche in questo caso, mi pare che l'inedito non sorti' grossi risultati .
Fu sempre Capasso a far luce sull'omicidio di Ciro e Domenico Girardi, e i carabinieri di Castello di Cisterna catturarono Alessandro Maisto in ospedale, e gli notificarono l'ordinanza di custodia cautelare .

Le mie sono valutazioni sbrigative, frutto di un esame globale fatto da profana, e sempre volte a dimostrare l'innocenza di Vittorio Pisani, in cui credo fermamente .
Non me ne vogliano, coloro i quali hanno collaborato con lui in questi anni, se le conclusioni sono all'apparenza di condanna del loro lavoro .

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