venerdì 27 aprile 2012

Fathers&Sons

C’e’ un’intervista molto bella rilasciata dal figlio di Provenzano, l’anno scorso, in cui parla del padre in versione famigliare, del rapporto che avevano negli anni della latitanza .
E’ lo spaccato di un privato comune a molte coppie padre-figlio, con il genitore che insegna , e il figlio che apprende, un po’ per fare felice il padre stesso, un po’ per tentare di sfidarlo e diventare migliore di lui .
Mentre leggevo, mi e’ venuto di pensare, che non ho mai avuto un rapporto del genere con mio padre, e non solo per il fatto che io sono una femmina .
Se e’ vero, come detto in quell’intervista, e credo lo sia, che una persona va capita nel contesto a cui appartiene, allora mio padre ha tutte le ragioni per non essere mai stato molto tenero o espansivo .
E’ cresciuto negli anni della guerra, in poverta’ assoluta, perdendo la madre da piccolo, con una seconda madre che non si volle mai spostare completamente da Roma in Abruzzo, e un fratello che lo aiuto’ a laurearsi, non mancando di ricordandoglielo per tutta la vita .
Quando avevo difficolta’ a passare gli esami all’universita’, mi diceva che lui non aveva avuto problemi, e una volta finito, prese una stanza e un banchetto in un paesino di montagna, e comincio’ a vendere quelle poche medicine che poteva comprare .
Se mi vedeva piangere da bambina, mi urlava che ero sciocca, che piangere non serve a niente, non risolve i problemi .
Per lui non esiste problema che non si possa risolvere in una maniera o in un’altra, a parte la malattia e la morte ovviamente .
Mi ricordo che un giorno, erano lui e mia sorella in farmacia, ed entro’ un tossico, che punto’ la siringa contro mia sorella e mise la mano nella cassa .
Mia padre chiuse il cassetto e lotto’ per non farsi portare via i soldi .
Il ragazzo scappo’ .
Mia sorella era in preda ad una crisi di nervi e gli urlo’ che non avrebbe dovuto farlo, che avevano rischiato troppo .
Mio padre non si scompose . Non avrebbe mai permesso un torto o che gli rubassero soldi guadagnati onestamente .
Credo che i genitori di oggi, piu’ flessibili e anche piu’ moderni, pero’ non abbiano lo stesso spessore di quelli antichi .
E’ piu’ facile fare i figli con loro .
Una volta scrissi in un biglietto per la festa del papa’, scusami per non essere la figlia che vorresti .
Oggi la penso ancora cosi’, ma credo sia bene essere quello che ci si sente di essere, nonostante cio’ provochi dolore a chi ci sta vicino, che se pero’ ci ama veramente, ci dovrebbe almeno tollerare .
Ritengo che non si possa essere buoni genitori se non si sia stati figli completamente, non dico necessariamente buoni, ma almeno figli a tutto tondo .
E per quello che, non mi lamento alla fine, di non essere madre ne’ mi auguro di esserlo mai .

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