«Dico semplicemente che non bisogna fare confusione, perché trattative fra Stato e mafia ce ne sono sempre state. In quegli anni cruciali ce n’erano in piedi più d’una, addirittura tre o quattro ed erano intrattenute da centri marginali dello Stato. Marginali non vuol dire ininfluenti: era gente che stava nei servizi, nei Ros e negli apparati investigativi d’eccellenza. Perché trattavano? Un po’ per cercare pentiti, molto per arginare i successi della polizia molto ben organizzata da Parisi e da De Gennaro. Perché è bene che si sappia: il cancro della lotta alla mafia è sempre stata la concorrenza, le gelosia tra apparati dello Stato». Arlacchi 27 luglio 2009
ROSSI mi disse che sul luogo della strage di via D'Amelio, almeno così credo, venne trovato un biglietto con un numero di telefono di un dirigente del SISDE.
Il dott. DE GENNARO si arrabbiò molto per tale scambio di battute, dicendomi che non avevo titolo per apprendere queste notizie
Il Colonnello MORI ed il dott. CONTRADA mi risulta che fossero ambedue in forte contrapposizione col dott. DE GENNARO.
Sul punto formulammo insieme a DE GENNARO delle ipotesi, ritenendo che il gruppo andreottiano, tramite i suoi referenti di cui ho detto - e cioè il gruppo CONTRADA - fosse uno dei terminali della trattativa.
Quando nell'intervista faccio riferimento per le trattative allora in corso "al R.o.S." intendo riferirmi al colonnello MORI;
ricordo anche che il dott. DE GENNARO, già all'epoca, mi parlava di contatti "ambigui" tra appartenenti a cosa nostra e Marcello DELL'UTRI, che fungeva da anello di congiunzione tra la mafia ed il mondo dell'economia e della politica.
Ricordo che il dott. FALCONE mi disse, scherzando, che subito dopo l'attentato era stato contattato per primo dal Presidente ANDREOTTI e, cambiando espressione e divenendo serio, mi disse pure che gli era corso un brivido lungo la schiena.
A quali depistaggi fa esattamente riferimento? Perché SISMI e SISDE dovevano "depistare"? Può fornirci maggiori particolari? Perché dice che le trattative aprono la strada all' eversione mafiosa?
Risposta: Mi riferisco proprio ai servizi segreti, e ricordo che nell'ambito di alcune riunioni governative e/o investigative, pervenivano le dette fantasiose ricostruzioni su possibili mandanti esteri delle stragi.
Arlacchi 11 Settembre 2009
Devo premettere che conosco molto bene l'on. ARLACCHI, che in quel periodo tra l'altro aveva anche svolto funzioni di consulente per la D.I.A.
Ritengo tuttavia che l’on. ARLACCHI abbia riferito di scambi di opinioni avvenute nel mio ufficio nel periodo di cui trattasi, ma mai avutesi in questi termini.
In buona sostanza, le dichiarazioni di ARLACCHI costituiscono il frutto di valutazioni dello stesso, anche se non posso certamente dire che si tratti di dichiarazioni false . Gianni De Gennaro
Non credo che i due verbali debbano necessariamente indurre a chiedersi chi dei due abbia mentito, perche' non vi e' propriamente difformita' di sostanza quanto di forma .
E non potrebbe essere altrimenti, visto il diverso ruolo dei due personaggi .
Arlacchi racconta la sua versione da scrittore e studioso del fenomeno, nonche' da amico dei due magistrati, quindi nel porre la questione, offre non solo sue valutazioni, ma anche un po' romanzate .
De Gennaro d'altro canto, deve, nel suo ruolo istituzionale di poliziotto e attuale capo dei servizi segreti, forzato anche da un carattere molto lucido e freddo (era anch'egli grande amico di Falcone), almeno le leggende che gli ruotano attorno lo narrano cosi', deve dicevo, limitarsi ad una analisi rigorosa e legata ai fatti .
Quindi anche le avesse fatte, quelle valutazioni, non avrebbe potuto porgerle, non in quei termini almeno, in quanto mancavano di sostanza che potesse essere riscontrata .
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