Amo la Polizia di Stato, amo la Squadra Mobile di Napoli e dopo 23 anni che dedico gran parte della mia vita a questo lavoro, la cosa che racconto con con più orgoglio a tutti coloro che mi conoscono, è di aver fatto parte " della squadra di PISANI "
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non è un funzionario qualsiasi....:)
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Magari Pisani in una prossima bella conferenza stampa,di quelle che, prima, tanto gli piacevano, ci spiegherà i retroscena degli incontri al ristorante di cui parla lo russo, sin dalla metà degli anni 90 al 2007, i retroscena di qualche arresto eccellente, lo russo cosa ne ha ottenuto dal rapporto con lui e cosa ne ha ottenuto il capo della mobile.
Ed ora Marco Iorio latita,latita,latita... con un centinaio di milioni in meno ma chissà quale altro grosso patrimonio con sè.
Chissà se beato,felice lì oltreoceano, una chiamata all'amico vittorio gliel'avrà fatta, almeno un grazie....
living over the sun
La prima volta che lessi di Vittorio Pisani, fu in occasione del rinvio a giudizio, e li' si citava il provvedimento restrittivo che lo obbligava a non mettere piede a Napoli, situazione che per certi versi mi ricordava una mia disavventura e una serie di tribolazioni che ancora mi affligge, a causa della fiducia data ad una persona che non la meritava .
Credo che nella vita di ognuno di noi, ci sia un Lo Russo, che prima o poi ci fa pagare certe debolezze .
Non era mia intenzione dedicargli tanto spazio sul blog ma, man mano che mi addentravo in questo caso, trovavo pezzi di storia della criminalita' organizzata in Campania, che vedono coinvolto Pisani da giovane funzionario, che risalgono a circa vent'anni fa, e dai quali non si puo' prescindere per capire quelli attuali .
Cosi' decisi di togliere i primi post dal mio blog in inglese e piazzarli qui .
Il pezzo scritto da Peppe Iovino, fu uno dei primi che trovai durante la mia ricerca, e mi lascio' un po' sconcertata e quasi mi spinse a riconsiderare le mie opinioni, perche' va al di la' del semplice odio che uno puo' provare verso lo sbirro corrotto .
E' una condanna al metodo, alle intenzioni .
Il trionfalistico "ve lo avevo detto io che tutte quelle conferenze stampa piene di lustrini , nascondevano qualcosa " sa di rancore .
E dire che Iovino non e' un vecchio criminale, ma un giovane che ama appassionatamente la sua terra e che vorrebbe tirarla fuori dai pasticci .
E' anche uno di quei giovani che vede nei Magi, Cantone e De Raho, dei salvatori della patria .
Eppure Lepore e Pisani sono entrambi rappresentanti di quelle istituzioni preposte al compito, quindi entrambi dovrebbero ispirare ammirazione .
Il problema sta un po' nei differenti caratteri e ruoli .
Per quanto non mi sia mai interessata alle vicende personali del capo della mobile, da quel poco che si puo' dedurre , esce fuori il ritratto di un uomo che poco concede alle facezie, un professionista che evita che il privato si mescoli con il pubblico e quindi non va mai ai matrimoni dei suoi collaboratori, che poi sono quelli che piu' ne parlano con adorazione, anche se l'hanno solo a malapena incrociato in Questura , un uomo che non molla mai un obiettivo a costo di risultare pignolo e scontroso .
E' questa la superstar che nel giovane napoletano ispira poca simpatia, lo sbirro che piglia i pezzi grossi e che pero' alla fine non sconfigge mai la camorra e l'usura, che stanno sempre la' .
Dall'altro lato ci sono i magistrati, quelli che concedono piu' interviste, intervengono alle manifestazioni, discutono con i giovani e li incoraggiano ad agire, scrivono i loro articoletti sui giornali chiedendosi perche' i comuni in odor di mafia del nord vengono sciolti mentre quelli del Sud rimangono intatti, suggeriscono vie di reimpiego dei capitali sequestrati .
Questi sono pezzi delle istituzioni che recitano un po' il ruolo del grillo parlante ed hanno piu' spazio di manovra dei rappresentanti delle forze dell'ordine , che quando succede un pasticcio che mette in evidenza certi contrasti, sono i primi a pagare anche in termini di immagine .
E anche noi che ci dividiamo in piccoli e grandi fans di Pisani e quelli che invece no, troppo spesso litighiamo sul concetto di antimafia di carta o dell'apparenza, e li' forse sbagliamo, perche' dovremmo essere uniti sul principio almeno .


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