1200 euro sfuggiti a controlli e perquisizioni.
Con quei soldi (ma poteva essere anche un’arma, una dose di droga, un documento riservato, una prova decisiva, magari l’elenco dei complici o delle vittime) era uscito dalla villetta della famiglia Inquieto, in vico Mascagni. Con quei soldi era entrato e uscito dalla questura di Caserta. Con quei soldi aveva pernottato nel carcere di Secondigliano, tra il 7 e l’8 dicembre. Nessuno l’aveva perquisito: né a Casapesenna, né a Caserta, né (soprattutto) nell’istituto penitenziario napoletano dove è stato considerato soltanto un «cliente» in transito, per altro non ancora destinatario di particolari restrizioni. Lui, beffardo, una volta arrivato nel carcere di destinazione, ha esibito il suo denaro assieme a una catenina d’oro e li ha affidati a uno sbalordito agente penitenziario piemontese.
Perché, la sua, non è stata una dimenticanza ma una provocazione bella e buona. Il giorno prima, e le riprese video girate all’interno del covo di Casapesenna ne offrono pubblica testimonianza, ai poliziotti che gli chiedevano dove avesse il suo denaro aveva consegnato un paio di orologi di gran marca e 7000 euro. Tutte le sue disponibilità, aveva detto. Mentendo.
capacchioneCon quei soldi (ma poteva essere anche un’arma, una dose di droga, un documento riservato, una prova decisiva, magari l’elenco dei complici o delle vittime) era uscito dalla villetta della famiglia Inquieto, in vico Mascagni. Con quei soldi era entrato e uscito dalla questura di Caserta. Con quei soldi aveva pernottato nel carcere di Secondigliano, tra il 7 e l’8 dicembre. Nessuno l’aveva perquisito: né a Casapesenna, né a Caserta, né (soprattutto) nell’istituto penitenziario napoletano dove è stato considerato soltanto un «cliente» in transito, per altro non ancora destinatario di particolari restrizioni. Lui, beffardo, una volta arrivato nel carcere di destinazione, ha esibito il suo denaro assieme a una catenina d’oro e li ha affidati a uno sbalordito agente penitenziario piemontese.
Perché, la sua, non è stata una dimenticanza ma una provocazione bella e buona. Il giorno prima, e le riprese video girate all’interno del covo di Casapesenna ne offrono pubblica testimonianza, ai poliziotti che gli chiedevano dove avesse il suo denaro aveva consegnato un paio di orologi di gran marca e 7000 euro. Tutte le sue disponibilità, aveva detto. Mentendo.
Che nessuno l'abbia perquisito, e' tutto da provare .
La nota velina napoletana ha raccolto le voci delle vipere che all'interno della questura o della procura, poco amano il dott. Pisani e i suoi uomini, e li ha pubblicati sul suo giornaletto .
Da blogger professionista, inorridisco a certi esercizi .
Se l'hanno perquisito, come credo, quei soldi possono benissimo essere sfuggiti (le cavita' umane sono infinite) ma possono essere anche state lasciate la' .
Dopo breve indagine, a me non pare proprio chiaro il concetto di cose pertinenti al reato espresso nell'art. 354, 247 e 253, per lo meno in un caso come quello di Zagaria, e credo ci siano anche sentenze di Cassazione contrastanti :
1. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria curano che le tracce e le cose pertinenti al reato [253 1] siano conservate e che lo stato dei luoghi e delle cose non venga mutato prima dell'intervento del pubblico ministero. 2. Se vi è pericolo che le cose, le tracce e i luoghi indicati nel comma 1 si alterino o si disperdano o comunque si modifichino e il pubblico ministero non può intervenire tempestivamente, ovvero non ha ancora assunto la direzione delle indagini, (1) gli ufficiali di polizia giudiziaria compiono i necessari accertamenti e rilievi sullo stato dei luoghi e delle cose. Se del caso, sequestrano il corpo del reatoe le cose a questo pertinenti [att. 113]. 3. Se ricorrono i presupposti previsti dal comma 2, gli ufficiali di polizia giudiziaria compiono i necessari accertamenti e rilievi sulle persone diversi dalla ispezione personale[245].
1. L'autorità giudiziariadispone con decretomotivato [103, 354] il sequestro del corpo del reatoe delle cose pertinenti al reatonecessarie per l'accertamento dei fatti [187] (2) (3). 2. Sono corpo del reato (4) le cose sulle quali o mediante le quali il reato è stato commesso nonché le cose che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo [c.p. 240]. 3. Al sequestro procede personalmente l'autorità giudiziaria ovvero un ufficiale di polizia giudiziaria[57] delegato (5) con lo stesso decreto (6). 4. Copia (7) del decreto di sequestro è consegnata all'interessato (8), se presente [368] (9)
1. Quando vi è fondato motivo di ritenere che taluno occulti sulla persona il corpo del reatoo cose pertinenti al reato[253], è disposta perquisizione personale[249]. Quando vi è fondato motivo di ritenere che tali cose si trovino in un determinato luogo ovvero che in esso possa eseguirsi l'arresto dell'imputato (1) o dell'evaso (2) [c.p. 385], è disposta perquisizione locale[250]. 1-bis. Quando vi è fondato motivo di ritenere che dati, informazioni, programmi informatici o tracce comunque pertinenti al reato si trovino in un sistema informatico o telematico, ancorchè protetto da misure di sicurezza, ne è disposta la perquisizione, adottando misure tecniche dirette ad assicurare la conservazione dei dati originali e ad impedirne l’alterazione.
1-bis. Quando vi è fondato motivo di ritenere che dati, informazioni, programmi informatici o tracce comunque pertinenti al reato si trovino in un sistema informatico o telematico, ancorchè protetto da misure di sicurezza, ne è disposta la perquisizione, adottando misure tecniche dirette ad assicurare la conservazione dei dati originali e ad impedirne l’alterazione.
2. La perquisizione è disposta con decreto motivato [343 2, 365, 352].
3. L'autorità giudiziariapuò procedere personalmente ovvero disporre che l'atto sia compiuto da ufficiali di polizia giudiziariadelegati con lo stesso decreto (3).
Dopo una sentenza come quella su Isgro', io ci penserei due volte prima di ciurlare un migliaio di euro a Michelino .
Bisogna verificare che quei 1200 facessero parte della colletta pre-Natalizia .
Detto cio', chiuderei con una considerazione personale dettata da affetto e stima, non solo nei confronti del dott. Pisani e dei suoi uomini, ma per il sistema Italia in generale .
Il processo che si aprira' il 24 Gennaio, non si risolvera' a colpi di "io ho fatto meglio di te" ma a suon di prove .
La difesa Pisani dovra' provare l'inconsistenza di un castello accusatorio basato sulle parole di un doppiogiochista che lui conosce bene, e su intercettazioni la cui interpretazione e' molto aperta .
Sparare articoli a comando una settimana prima da un lato, e protrarre l'operazione Zagaria dall'altro, non credo porti beneficio a nessuno .
Mio commento su il Mattino :
Siamo solo al 18 Gennaio
Prima del 24 che scriverete, che la Mobile di Napoli sta pianificando l'evasione di Zagaria ?
E' comodo pontificare dall'esterno, senza trovarcisi nelle situazioni
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