La forza del ministro sta nella determinazione e nella capacità di valutazione.
Hakan Fidan capisce quando i nemici possono diventare amici e viceversa.
Vale per terroristi e spie. Per capi di governo e avversari politici.
Per amicizia s'intende una rapporto variegato.
Quando ha capito che Al Joulani non si sarebbe fatto spaventare dalle minacce ha trasformato una relazione d'interesse in un'alleanza strategica di lungo termine anti PKK e anti Assad.
La transizione da forza di combattimento a coalizione di governo per Hayat Tahrir è iniziata in quel momento.
Fidan non è ancora riuscito a convincere europei e americani della doppiezza dei curdi perchè questi sono bravi a vendere il loro prodotto. E soprattutto non costituiscono almeno per il momento una minaccia diretta sul loro suolo.
Gli svariati fronti di guerra e le bizzarrie di Trump potrebbero aiutarlo ad inserirsi meglio come interlocutore. A forgiare la base per obiettivi comuni.
Alla Turchia non interessa fare parte dell'unione europea. Perderebbe il proprio potere.
Mira ad influenzarne le mosse.
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