"Noi non abbiamo fatto un film politico, –conferma Tonda- abbiamo fatto un film che racconta quei 28 giorni, per tutto quello che è successo dopo ci vorrebbe un altro film, come ha detto più volte Sandro Petraglia. Ci siamo concentrati su quello e abbiamo cercato di raccontare la figura di quest’uomo cercando di scavare all’interno di tutto quello che nessuno poteva conoscere di lui. Ci siamo basati su tutti i racconti che ci sono stati fatti e non è stato facile perché era come trovare e dare un’anima a una figura non conosciuta, non parliamo di un’icona come un Berlusconi o un Andreotti.” Barlettaweb
Un amico inglese che lavorava al foreign office in quegli anni mi raccontò di avere rischiato la vita in circostanze simili a quelle di Calipari.
All' interno della I Zone un ragazzino dell' esercito della Louisiana, vedendolo mettere mano al cellulare, aveva pensato si trattasse di un detonatore e di istinto sparò mancandolo.
Alex mi disse che era rimasto impressionato dalla tragedia di cui era rimasto vittima Calipari dopo averne letto i resoconti stampa. Quello che gli dispiaceva di più era che dei tanti iracheni colpiti allo stesso modo in quel tratto non si era mai scritto tanto sui giornali.
Sarebbe bello se questo film portasse la gente a prestare più attenzione alle persone silenziose come Calipari. Quelle che non sono eroi e mai lo saranno.
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