venerdì 10 gennaio 2025

Step by step

Dal racconto di Sala e dai dettagli forniti dalla Farnesina agli investigatori, emergono anche le due fasi, molto diverse, dei 21 giorni di detenzione. Lo spartiacque sono state le giornate del 2 e 3 gennaio. I diplomatici italiani che hanno “torchiato” l’ambasciatore iraniano in Italia rinfacciandogli le differenze fra il trattamento in carcere tra Sala e altri detenuti. Dopo quella data le condizioni della cronista sono migliorate.


Il buon esito dell' operazione che ha permesso di riportare in patria la cittadina italiana è stato frutto di determinazione e coincidenze favorevoli.
In circostanze normali la via da seguire è sempre quella alla quale in fase iniziale lavorava la Farnesina.
E che presumibilmente raccoglieva il favore di almeno una parte dei servizi segreti.
Cioè fare pressioni per ottenere di trascorrere la detenzione in Ambasciata e poi dare avvio alle trattative.
I tempi ragionevolmente lunghi permettono di elaborare strategie chiare senza fare troppo ricorso alle pressioni che non sempre tornano utili nella fase centrale delle trattative.
Non è solo in gioco il destino del soggetto di interesse ma anche quello di altri cittadini stranieri . 
E quindi le relazioni tra stati.


Manca ancora qualche tassello da questa versione ufficiale.
Per come ce lo hanno descritto negli ultimi giorni Caravelli è caratterialmente molto vicino al capo del MOIS.
Vuole comunque molto di più per conquistare la fiducia di uno sciita.

L' ingresso in scena dell' emiro del Qatar  cambia la narrazione costruita attorno al magic trio Meloni-Mantovano-Caravelli.


Nessun commento:

Posta un commento