"Nel nostro paese abbiamo avuto il caso di un accademico italiano - carpì il teste dalla bocca di Sharif - che pensavamo fosse della Cia ma anche del Mossad. Era un problema, perché era popolare fra la gente comune. Finalmente l'abbiamo preso: lo abbiamo fatto a pezzi, lo abbiamo distrutto. Io l'ho colpito'"Ansa
Mossa poco lungimirante.
In Paesi come l'Egitto dove la presenza della CIA è strutturata, e anche quella del Mossad, un'operazione del genere innalza il livello d'allarme a protezione di altri assetti importanti.
Probabilmente Al Sisi ha poco margine d'intervento su dinamiche di questo tipo.
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