Ci andava a godersi il fresco. nelle chiese, e a leggere e anche a scrivere le sue poesie.
Ci passava le ore calde del pomeriggio, seduta su una panca- si portava sempre un cuscino- però, fino a quando non arrivava il sagrestano e diceva che bisognava andare via perchè la chiesa chiudeva. Il bordo vertiginoso delle cose
Io avevo preso questa abitudine a Muscat, quando andava via la luce in estate, di andarmene allo Shatti Hospital che là avevano il generatore.
Stava a due passi da casa. Un angolo di mare da sogno.
Mi sedevo all'ingresso o nel corridoio del mio medico, una dolcissima e paziente internista indiana, a godermi il fresco centralizzato mentre leggevo un libro.
Infermieri e dottori mi sorridevano. Mi conoscevano. Sapevano che ero un po' paranoica e mi trovavo spesso lì per chiedere conforto alla dottoressa Pratibha.
Quindi nemmeno mi chiedevano più se avevo bisogno di qualcosa.
Poi lo Shatti fallì e la mia dottoressa si trasferì al Muscat Private Hospital.
Troppo lontano e raffinato per le mie bizzarrie.
Nessun commento:
Posta un commento