martedì 11 luglio 2023

Angoli visuali

 ...il rischio che gli jihadisti in Italia possano introdursi confusi tra i migranti provenienti dal nord Africa o dai Balcani...benchè, c'è da premettere questo, benchè non si rilevino stabili e strutturali relazioni tra organizzazioni terroristiche e reti di trafficanti di migranti, va evidenziato però come nel tempo si sono registrati casi di soggetti radicalizzati, o anche addestrati militarmente giunti nel nostro Paese utilizzando le rotte dei migranti o che si siano avvalsi del supporto di trafficanti di migranti per espatriare dall'Italia. 

Sono diversi casi, i più eclatanti il tunisino Anis Amri entrato clandestinamente a Lampedusa dalla Tunisia nel 2011...il somalo che pianificava un attentato a Bari si era addestrato in Libia, era entrato illegalmente nel territorio italiano nel 2016...oppure lo yemenita che accoltella il militare italiano alla stazione centrale a Milano giunto in Italia clandestinamente dalla Libia nel 2017...oppure il sudanese...doppio omicidio a Romans-sur-Isère... entrato clandestinamente in Calabria nel 2016...per ultimo Ossaui Ibrahim autore della decapitazione di una donna a Nizza nel 2020, giunto clandestinamente a Lampedusa nel 2020. 

Quindi non c'è legame strutturale, ma sta di fatto che alcuni di questi hanno sfruttato quelle rotte. Generale Pasquale Angelosanto

Sta di fatto che questi soggetti vengono in larga parte individuati e fermati. Anche segnalati alle autorità competenti di Paesi esteri, come accadde nel caso di Anis Amri.

Qualora si verificasse un legame strutturale, c'è un comparto investigativo pronto ad individuarlo. Il somalo venne incriminato grazie ad indagini sviluppate da polizia, magistratura e servizi segreti.

In un arco temporale di dieci anni, considerando le conoscenze tecniche e i cambiamenti legislativi maturati, quei casi ci stanno tutti. Casi fisiologici, più che diversi.

Il contesto è importante.

Segnalo l'intervento di Claudio Galzerano (radio radicale 52:40) che, presentando l'approccio multidimensionale del governo, ha ricordato anche il lavoro svolto dalla polizia su più fronti negli ultimi decenni. Grazie a quel lavoro l'Italia può affrontare al meglio le problematiche relative al dossier immigrazione.

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