venerdì 23 giugno 2023

Il festival delle spie parte seconda

Eppure trattasi di una riforma importante che Mantovano vuol portare a termine a breve, che ha visto in campo due ordini di pensiero: chi sostiene, come Gabrielli, che bisogna fare una nuova legge per accorpare i due servizi attualmente in essere (Aisi e Aise). dagoreport

Tra i tanti ritratti emersi in queste settimane, del nuovo ministro degli esteri turco, quello forse più vicino alla realtà è stato realizzato dall'ex capo della sicurezza libanese. Che non poteva non tesserne le lodi, vista la stretta collaborazione in alcuni frangenti. Ibrahim si è rammaricato del fatto che il pragmatismo di Hakan Fidan si è dovuto scontrare con l'impostazione del referente politico. Il che ha impedito la risoluzione di vicende complesse in alcuni scenari delicati come quello siriano.

Il contatto diretto tra gli operativi, ovvero i direttori delle agenzie, e l'interlocutore politico, in questo caso il sottosegretario Mantovano, è di fondamentale importanza per l'operato dei servizi. Ed eventualmente per un cambiamento della legge. Cosa di cui si scrive poco, perché non si capisce cosa si vorrebbe fare.

Sfugge il motivo per il quale il direttore del DIS vorrebbe impedire questi scambi. 

A questo punto, posto che nel nostro Paese non esiste una vera e propria stampa specializzata in materia di sicurezza nazionale, appaiono più chiare le scelte sui moderatori.

Già sotto questo governo non è che il lavoro dei servizi, almeno sotto il profilo dell'immagine, brilli più di tanto. Con la fusione delle agenzie, ci riderebbe dietro tutto il mondo.

Last but not least. Qualsiasi tipo di scelta venga fatta, questa deve incontrare l'approvazione di quel sottobosco di gruppi e gruppetti dai gusti difficili che dovrebbe essere ancora presente nei nostri servizi segreti


Update Serio restyling 

A cose fatte vedremo.
Prima è meglio non parlare.
E nemmeno sussurrare.



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