Enniente poi alla fine abbiamo optato per l'iniezione.
Dark era pieno di ferite e camminava strisciando. Non c'era alternativa.
Mia sorella mi fa : allora non vieni?
No che non vengo, ho pensato. Sono undici anni che mi occupo di lui. Tre notti che non dormo a botte di magnesio, fiori di bach e lavanda. E qualche ansiolitico serio ovviamente. Adesso vorrei solo che finisse presto.
L'ho salutato prima, le ho detto.
Mia sorella mi ha guardato come fossi un verme.
In effetti il coraggio non è il mio punto di forza.
Poi ho salutato il veterinario. L'ho guardato e gli ho detto : sa che l'ultima volta che ci siamo visti lei era alto così e io aiutavo la sua mamma a scendere gli scalini con la carrozzina? Lui ha sorriso imbarazzato. E' stato gentile a venire. Quel cane è un pezzo di cuore per me. Ha sorriso di nuovo cercando di essere il più spontaneo possibile. Si figuri, mi ha detto.
Stasera per distrarmi mi sono messa alla ricerca di immagini (non di notizie, che tanto il testo dei comunicati ufficiali era scontato) della missione del ministro Piantedosi in Tunisia.
E alla fine mi sono rasserenata. Avevano facce più scure della mia. Video moi
Perchè devo essere sempre io la persona più triste della terra?
Update il mistero del borsone e della scorta.
Il pezzo forte del nazionalismo da campagna elettorale di Erdogan è stato affidato al genero produttore di droni e al capo del MIT neutralizzatore di FETO e PKK. Hakan Fidan è stato mostrato in tutte le salse. Foto storiche dai tempi del Tika. Girava un video di lui che sbarcava con il borsone in mano. Se lo teneva come se temesse di perderlo con un trucco di magia. Tra l'altro dalle immagini delle ultime settimane sembra sparito uno dei suoi bodyguard storici. Quello con i capelli ingelatinati. Gli stava sempre a distanza di pochi centimetri.
Del direttore invece ieri non ho trovato il borsone dei segreti. In visita ufficiale nei Paesi del nord-Africa se lo tiene sempre tra i piedi suoi e quelli della poltrona. In compenso non mancavano pennino e quadernino. E la solita espressione di uno che ne sa sempre più di tutti.
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