Basta leggersi la relazione annuale di una qualsiasi agenzia d'intelligence europea, le nostre non fanno eccezione, per comprendere che il vero limite della diplomazia turca non è rappresentato dalle bizze di Erdogan, ma dalla postura aggressiva del MIT . Non a caso qualche anno fa il generale Carta che possiede uno spiccato lato dialogante, sarebbe riuscito secondo alcuni giornali dell'area mediterranea, ad iniziare una proficua interlocuzione con Hakan Fidan.
I messaggi lanciati da Ibrahim Kalin attraverso la stampa in queste ultime settimane, su un futuro che lo vedrebbe a capo del MIT, tendono a rassicurare le controparti straniere presso le quali ha già grande influenza, e anche il fronte interno del partito insofferente dello strapotere acquisito da Akar e Fidan.
Resta da vedere se, in caso di vittoria elettorale, un suo salto al vertice riuscirà ad assicurare lo stesso livello di operatività dell'agenzia costruita da Hakan Fidan.
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