Et en bonne intelligence

Scende dall’auto nei pressi della Conad di Ardea e i due gli mostrano i loro tesserini verdi: «Siamo dei servizi, vogliamo parlare con te». Dicono di chiamarsi Guido e Paolo. Il metodo appare strano al pentito, che chiede di vedere altri documenti: «Fatemi vedere qualcosa oltre il tesserino». A quel punto uno dei due rinvia l’incontro: «Facciamo una cosa, ci vediamo domani a Roma, alle spalle di piazza Re di Roma c’è una caserma militare». corriere della calabria

Ma che metodo usano gli appartenenti ai servizi per presentarsi?

Nel frattempo si è tornato a parlare di Ara Pacis e di quelli (pensionati ma attivi) che ne hanno costruito il rapporto con le istituzioni. Il solito giornaletto anti-MIT.

Addendum

Un chiarimento. Premettendo anche, che ho letto solo il preview dell'articolo.

Dai resoconti stampa dell'epoca (di tutti gli orientamenti come sono solita fare) l'Ara Pacis sembra un'organizzazione che segue il modello Tika. Che è una struttura che può funzionare se soggetta ad un governo semi-autoritario come quello di Erdogan e ad un partito del tipo di AKP. In Italia, a mio modesto parere, organismi come Ara Pacis e Med-Or rischiano di diventare dispersivi o di creare controversie. Per non parlare della competizione che naturalmente si instaura in Africa con organizzazioni, di Paesi che hanno interessi simili, che seguono le stesse modalità operative.

Rispetto alle note vicende dell'epoca, l'intuizione di Manenti di agganciarsi ad Ara Pacis attraverso un soggetto che gli permetteva anche di risolvere controversie interne all'agenzia, fu geniale come al solito. Non necessariamente condivisibile, ma una mossa che nel contesto aveva una sua logica.

Opzione (relazione con Ara Pacis) che presumibilmente, almeno a giudicare dalla cronaca e dalla presenza ad eventi pubblici, è stata mantenuta dal successore.