martedì 2 novembre 2021

нет шайтанов

According to information obtained by Turkey’s National Intelligence Organization (MIT), the leader of the clandestine network, Bislan Rasaev, took orders from Kazbek Dukuzov and Adam Delimkhanov, a Duma deputy and cousin of Chechen leader Kadyrov, who is also sought by Interpol. Dukuzov has also issued orders for four assassinations of Chechen dissidents in Europe since 2004. dailysabah


L'elemento di novità, rispetto alla notizia data il 13 ottobre, è proprio la mano di Duzukov e Delimkhanov. Soggetti noti per la gestione di questo tipo di operazioni.
L'Abdulhakim, che sarebbe stato oggetto delle attenzioni degli uomini di Kadyrov e sulle cui generalità la stampa locale (sia in lingua turca che in inglese) non ha fornito dettagli limitandosi a definirlo dissidente, è il leader dell'ormai defunto Junud Kavkaz. Shishani è da tempo in ritiro in Turchia. 
 
L'aspetto curioso di questa vicenda, è che in Ottobre Ramzan Kadyrov si è recato in visita privata in Turchia assieme al ministro dell'informazione e ad un noto rapper. 
Akhmed Dudaev ha mostrato le immagini girate con tanto di date (10-11 ottobre vs 8 ottobre chiusura operazione MIT) dopo che un dissidente ceceno residente in Turchia aveva accusato Kadyrov di essere andato per scatenare uno dei tanti cosiddetti blood feud in cui i ceceni sono impegnati. Il ministro ha ribadito che si trattava di una vacanza e il presidente ceceno ha dichiarato di essersi semplicemente riposato. Ha tenuto a precisare che non c'erano shaitan (persone malefiche) in giro perchè forse erano volati via.

La dissidenza turca in esilio ha fatto ipotesi su operazione orchestrata e messa in scena.
La diaspora cecena è una delle tante realtà straniere con le quali gli apparati di sicurezza devono confrontarsi. E' possibile che questa serie di arresti (Dmitry Peskov ha negato di essere a conoscenza della detenzione di cittadini russi) sia scaturita dalla recente cattura di un emiro di Daesh e dalle manovre per ridimensionare i gruppi impegnati in Siria a contrastare la presenza russa.

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