Interviewer: "Through your work on the Afghan file, did you find that Osama Bin Laden had ties with any secret service in the region?" Turki Al-Faisal: "No, not in the strict sense of the word." Interviewer: "Maybe facilitating his activity..." Turki Al-Faisal: "But there is no doubt that he had ties to Al-Jazeera TV. I mean, where was Bin Laden's first video broadcast? It was broadcast on Al-Jazeera. Can Al-Jazeera be considered a secret service? Maybe. But it presents itself as a media organ that calls for various things. This was the nature of the ties between them. From reading the documents that were published after Bin Laden was killed – about his dealings with Iran, for example – I believe that he had ties with the Iran's [security] services." memri
Lo spionaggio nei Paesi del Golfo inizia tra le mura di casa. Il tassista, il dirimpettaio, il collega di ufficio.
Le informazioni vengono fornite all'amico poliziotto che le passa ai quartieri generali della polizia segreta. Seguono apertura file e follow up con eventuale convocazione-prelevamento del soggetto d'interesse in camera (o)scura.
Al Jazeera è andata oltre la raccolta d'informazioni realizzata per costruire un quadro preciso della situazione del Paese. E' entrata nella mente delle persone per orientarle. Per schierarle contro i propri governi in Africa e Medio-Oriente.
La definizione di dissidente, assegnata da Al Jazeera ad Osama bin Laden, ha tracciato il sentiero per le immagini bucoliche che lo Stato Islamico diffonde per indurre migliaia di giovani occidentali a partire.
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