Era un Marco Mancini infastidito, quello visto e ascoltato ieri sera. Difficile definirlo arrabbiato, senza conoscerlo di persona. Più bullo che aggressivo. Ma anche accorto. La pausa bagno è verosimilmente servita a consultazioni con la difesa che ne cura gli interessi da diverso tempo.
E' anche difficile definire esclusiva, un'intervista non concordata e nemmeno voluta che serviva a fare da traino a una trasmissione che ha una nicchia di ascolto con caratteristiche ben precise.
Risulta interessante il cammino scelto per reclamare un posto in società. Mancini deve comunque confrontarsi con un pubblico ancora incuriosito dal personaggio piuttosto che dall'uomo e dall'agente segreto.
Un uomo che sta combattendo alla ricerca di un equilibrio, tra un passato che gli ha provocato sofferenza e un presente in grado di valorizzarne le qualità umane e professionali, deve trovare un modo per confrontarsi con quel pubblico. E con se stesso innanzitutto.
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