"Questo docufilm – spiega Trentalance che non vuole intervenire sul diniego – segue l’onda del mio libro autobiografico, una specie di conseguenza naturale. Ho perso il mio egocentrismo. Ed ora accarezzo l’idea di poter essere da stimolo a chi ha letto a suo tempo la mia autobiografia o a chi guarderà adesso il documentario per realizzare quello che gli piace e farsi scivolare via i giudizi degli altri. Insomma che io possa essere una fonte di ispirazione". Trentalance aggiunge: "L’intento non è tanto quello di raccontare me stesso, ma è quello, in una forma di altruismo, di dare dei consigli. Ho traghettato l’immagine dell’attore hard in tv, nei programmi a cui ho preso parte, nel teatro, nei miei thriller ed ora mi mancava nel cinema". carlino
Chissà se perdere l'egocentrismo è come perdere l'amore.
Se l'utilizzo dello scenario dei parchi era connesso alle riflessioni di Trentalance, e non direttamente al mestiere di porno attore, allora poteva rappresentare il simbolo della svolta. Quindi le immagini avrebbero assunto connotazione positiva.
Il problema è che in Italia in pochi riescono a cogliere un'opportunità e il passato viene difficilmente dimenticato/perdonato.
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