A me Charlie Watts piaceva perché sembrava una persona seria in un gruppo di matti fatti di droga.
A quell'epoca una ragazzina di buona famiglia educata tra suore e preti difficilmente andava dietro agli Stones. In lui vedevo una legittimazione ai miei gusti musicali e a un modo diverso di pensare alla vita.
Comprai la cassetta di start me up perché mi piaceva il ritmo. In seguito capii che non era nemmeno una delle loro migliori.
Oggi inorridisco a leggere di Mick Jagger che passa la vita in Sicilia. Meglio l'Emiro che di passaggio si fa cucinare dallo chef idolo locale sullo yacht.
Forse normalità è la felicità del momento. Basta quindi trovare il momento.

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