martedì 10 novembre 2020

Had to stop in my tracks for fear

La Marina ha solo successivamente appreso di quanto stava accadendo dal Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo della Guardia Costiera italiana (IMRCC - Roma). Al momento dell'acquisizione dell'informazione di allarme il personale libico era già a bordo del motopesca, mentre la nave operava ad oltre 115 miglia nautiche di distanza (tra le 5 e le 6 ore di navigazione). Le possibilità di intervento della nave, anche attraverso l'eventuale impiego del solo elicottero, sono pertanto state precluse sia dalle​ distanze in gioco, sia dalla dinamica dell'evento. Inoltre, in tali circostanze, con il personale militare libico già a bordo, l'eventuale arrivo dell'elicottero sul luogo dell'evento avrebbe innescato un processo escalatorio, innalzando la tensione e mettendo a rischio la stessa sicurezza dei pescatori italiani. marina militare 6 novembre

Viene naturale, dopo aver letto gli articoli di Fausto Biloslavo e Vincenzo Nigro, immaginare scenari di governi o ministri salvati dalle insidie di questo avvenimento grazie ad una ricostruzione piuttosto vaga. O anche chiedersi chi effettivamente sia al timone del governo di questo Paese.
La versione fornita della Marina Militare non presenta in maniera chiara le dinamiche di quanto è accaduto quella notte. Si rendono necessari la disamina della documentazione riguardante le comunicazioni avvenute tra le 21 e le 22 e il confronto con le testimonianze disponibili.
Un dibattito costruito a livello parlamentare può diradare le nebbie che caratterizzano questa vicenda e garantire la trasparenza necessaria a tutelare il nostro sistema democratico.
Ciò consentirebbe l'apertura di un dialogo ancora assente, e necessario soprattutto in questo momento così delicato su vari fronti, tra governo e opposizioni.
L'AISE inoltre, che in questi anni ci ha abituato a veri e propri miracoli ma che in questo frangente è chiamato a uno sforzo che in gran parte esula dalle proprie responsabilità, riuscirebbe a lavorare senza essere sottoposto ad inutili pressioni che potrebbero compromettere anche la propria immagine a livello internazionale.

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