lunedì 26 ottobre 2020

Uno (non) a caso

È il 20 gennaio del 2017 quando vengono richieste al gip «intercettazioni d’urgenza». Firouz, dopo la trattativa nella Città Eterna per le armi avviata nel marzo del 2016, vola verso la capitale inglese per perfezionare l’accordo economico. Deve incassare la sua quota. Così compare nelle carte dell’inchiesta: «Incontro a Londra di Firouz con Safarian Nasab Esmail». Quest’ultimo, annotano i carabinieri dell’antiterrorismo del Ros, sarebbe un mullah. Il religioso, almeno fino ad ottobre del 2019, è indagato per terrorismo internazionale dalla procura capitolina e a Roma è spesso presente alle trattative per l’acquisto di prodotti bellici. Il 68enne si incontra proprio con Esmail «per effettuare – scrive il gip – operazioni offline con il sistema mypos, si parla di cifre elevatissime sotto la direzione di Esmail e di un cittadino russo». il messaggero 25 ottobre 2020

Potrebbe trattarsi (il dettaglio della residenza londinese corrisponde) di un soggetto vicino all'Ayatollah Khamenei e soprattutto al figlio. Avrebbe anche un passaporto austriaco. Un sito internet dell'opposizione lo ha indicato come uomo di fiducia inviato a recuperare ingenti somme in Sud Africa all'indomani dell'accordo sul nucleare.
Un altro Saffaryan (nato nel 1958), o forse lo stesso, fu protagonista diversi anni fa di una strana vicenda di fondi intercettata dalla polizia di frontiera in Turchia. Non era chiaro se fossero destinati alle banche turche o in transito verso Hizballah.

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