domenica 11 ottobre 2020

L'alta velocità della rivoluzione liberale (Davvero part two...)

 Vuole cioè diventare il nuovo Andreotti (campione mondiale dell’immobilismo sapiente e prudente, gestore supremo dello “status quo” e avversario irriducibile di ogni vasto programma di riforma) o vuole provare a cavalcare la tigre del cambiamento, quella che fu di De Gasperi, Moro e Fanfani in tempi più lontani e di Craxi e Renzi in anni a noi più vicini? Certo, la prima strada probabilmente conviene di più a lui, ma senza ombra di dubbio la seconda conviene a noi. E siccome gli spazi di manovra sui conti pubblici dei prossimi anni sono occasione imperdibile ed irripetibile mi sento di affermare che sarebbe un delitto scegliere la strada “andreottiana”.  Roberto Arditti Huffington

Marsilio sottolinea che "per la prima volta c'è un progetto condiviso" anche "se la linea Roma-Pescara non sarà l'alta velocità comunemente intesa, abbiamo deciso pragmaticamente di prendere di petto quello che abbiamo e farlo funzionare meglio". ANSA

Diversamente veloce.
Io a volte mi chiedo se veramente il generale Caravelli è nato qua.
Un tipo tanto preciso non può appartenere a questa terra.

Allora l'altro giorno la vicina mi racconta terrorizzata questa cosa dei treni Roma-Pescara.
M'illumino d'immenso. Ho fatto il viaggio un paio di volte che non potevo prendere il bus.
L'aereo costava un occhio della testa. 
Quattro ore o forse più. Un percorso istruttivo. 
Tutti i paesini d'Abruzzo. Una fermata ogni quarto d'ora.
Un mal di testa fino al ritorno.
Il marito della mia vicina di mestiere fa l'autista alla regione. 
Lei ha paura che con il treno veloce gli tolgono il posto. 
Marsilio dice, non è come D'Alfonso che non faceva altro che tagliare. Però non si sa mai.
Non so, le dico.
Vado sulla pagina della ministra dei trasporti.

....Il piano temporale di attuazione dell’infrastruttura prevede dai 7 ai 12 anni di lavoro, ma per accelerare il più possibile abbiamo inserito quest’opera nell’elenco di quelle da commissariare che sarà definito, di qui a breve, con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
....

Apperò.
Non credo che tornerò mai a Roma. Troppo grande per me.
Comunque nel cassetto ho sempre Oki bustine.
Dico alla mia vicina di non preoccuparsi.

Fanno tenerezza i tentativi di Arditti di spronare il governo e il primo ministro in particolare.
L'impressione è però che ci sia poco da spronare.
La ministra dell'interno (una vita dentro al ministero) oggi si lamentava dei tavolini nei bar.
Al mio paese al bar non si abbracciano perché sono pigri. Che sennò.
L'ex ministro parla di rivoluzioni liberali.
Ma che vuoi fare le rivoluzioni. Non è Paese questo per certe cose. Siamo troppo pigri.

Insomma qua è tutta la baracca che non funziona.
Secondo me.

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