martedì 29 settembre 2020

Una storia allegra

"Fbi e curdi hanno individuato la famiglia e tenuto i rapporti - aggiunge il pm Cajani - insieme con l'Aise nella fase finale". Quella del rimpatrio, con un aereo della Presidenza del Consiglio.

’’There was a minimal amount of indoctrination -- but no military training -- enough to make them understand and agree with the choices that the parents had made. But as we have experienced with Alvin, they are small children and they can easily turn back,” 
Carabinieri Lt. Col. Andrea Leo told The Associated Press. Brignoli came back to Italy willingly, “convinced it was the best choice after the conditions she had lived in over the last 5 years,” Leo said. Ap

Che sia una storia a lieto fine, lo sapremo tra qualche anno. O nei decenni a venire.
L'ottimismo di investigatori e magistrati è comunque una nota positiva.

La presenza in apparenza marginale dell'Aise, lascia pensare che non si sia trattato di una classica rescue op. come quella che ha permesso al MIT di riportare a casa una famiglia macedone lo scorso luglio dallo stesso campo.
D'altra parte l'Italia, sia nella sua componente politica che giudiziaria, segue orientamenti propri anche per quanto riguarda il destino dei foreign fighters e delle loro famiglie come ha puntualmente sottolineato il dottor Nobili.
L'asse tra l'amministrazione americana e i curdi (intesi in senso molto ampio) è organico a questa impostazione.
La base per il recupero della signora Brignoli e dei suoi figli rimane quella costituita da indagini e collegamenti solidi ai quali hanno lavorato per anni il ROS ed altri comparti investigativi coadiuvati dalla nostra intelligence.

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