La retorica dell'uomo forte ha subito un cambio di direzione nelle ultime settimane.
Non è più incentrata sulle glorie passate e sui martiri iraniani. E soprattutto sulla sua figura.
Video e foto lasciano molto spazio agli Hezbollah e all'Ayatollah.
Sta consolidando l'asse sciita verso il Libano imprimendo il sigillo della regionalità ai teatri di guerra dove è impegnato. Prepara anche il post-Soleimani.
Sa che prima o poi toccherà a lui e non c'è nessuno che possa prendere il suo posto. Solo un asse fatto da tanti reggenti.
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