''Emerge anche un radicalismo religioso che sembra irriducibile -ha avvertito De Gennaro- non è una guerra fra un 'noi' e un 'loro': è una guerra 'vicino a noi' come dimostrano gli ultimi attentati in Canada e quella voce impostata dello speaker londinese dell'Isis prima delle decapitazioni. Il nemico è accanto a noi -ha rimarcato De Gennaro- può essere uno di noi e così il mondo diventa terra di tutti e di nessuno. Lo scenario si complica enormemente, crescono i pericoli, si riducono le possibilità di governare i conflitti, anche quelli regionali e persino di piccole aree del mondo''.
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Beh come sottolineava Marco Mancini dal carcere quasi dieci anni fa, in fondo quello che stiamo vivendo oggi non è cosa nuova e all'epoca la scampammo proprio grazie al lavoro di intelligence ovviamente integrato con quello delle forze di polizia.
Leggenda narra che Giovanni non andasse molto d'accordo con la squadra di Pollari quindi ha probabilmente rimosso quanto di buono fatto da quegli uomini e ha dimenticato che il lupo solitario e il group based terrorist esistevano anche quando lui era in polizia.
O forse il suo speech writer non è molto pratico di questioni di sicurezza .
Chissà come è stato contento il prefetto De Gennaro dopo aver saputo che Moretti gli porterà Di Capua e Lampone.
Il radicalismo religioso costituiva allora come oggi, più un pretesto che una ragione vera e propria per mettere a ferro e fuoco il mondo.
Gli attentati di Madrid e di Londra vennero pianificati al di fuori delle moschee o delle comunità religiose e nemmeno su internet.
Si trattava di ragazzi di seconda o terza generazione aventi l'Islam come denominatore comune e che un pò per rabbia e un pò per noia si incontravano in palestre e parchi per mettere in atto la loro vendetta contro una società di cui non si sentivano parte.
Lo stesso Mohammed Atta non era esattamente un Musulmano modello.
Girava per locali notturni bevendo alcool e intratteneva rapporti con donne senza sposarle.
Giovani che dovrebbero essere tra noi o parte di noi ma non lo sono proprio perchè noi li facciamo sentire o loro si sentono "accanto a noi".
Il terrorismo di oggi è una evoluzione di quello di ieri.
L'elemento di novità è costituito dalla guerra per e sul territorio.
Guerra che stanno tentando di trasferire in Occidente.
L'attacco di qualche giorno fa in Australia, terra che il governo locale ha trasformato in un ghetto per musulmani, contro un imam sciita costituisce un campanello d'allarme.
Per i terroristi di oggi i nemici sono gli sciiti, il governo fantoccio foraggiato dagli stati uniti, e in misura minore i curdi e i cristiani.
Il rancore covato in Occidente che lega lo studente di buona famiglia e l'ex spacciatore, è arricchito da queste dinamiche.
E' per quello che è difficile da prevenire con azioni investigative ma si può contenere attraverso politiche sociali mirate.
''serve soprattutto una riflessione profonda su cosa bisogna difendere e proteggere, su cosa sia davvero vitale e determinante per salvaguardare i nostri interessi diffusi. Cambiano quindi i tradizionali interpreti del sistema sicurezza e di conseguenza occorrono nuovi strumenti di difesa''
Non si è ben capito se vuole interrompere il monopolio che in fondo lui stesso ha creato a favore del cnaipic, lo vuole integrare con SelexEs oppure vuole dividere la torta con altri.
Perchè poi alla fine di quello parliamo.
La sicurezza è un grosso affare per tanti ma non per tutti.
E le evoluzioni degennariane ne sono il simbolo.
Da poliziotto a sottosegretario passando per i servizi di informazione, addirittura qualche maligno ha ipotizzato che cotanta carriera fosse finalizzata alla presidenza di Finmeccanica.
Una esagerazione.
Quando determinazione, abilità diplomatica e bravura si uniscono allora si può arrivare al vertice e anche in più settori.
Certi passaggi tra pubblico e privato sono pericolosi soprattutto in Italia.
Il ragionamento della lectio magistralis è molto affascinante e soprattutto all'avanguardia però forse prematuro per un Paese poco trasparente come il nostro.
Poi il discorso dello 007 vecchio stile ormai sorpassato apre appunto la porta ad un interrogativo :
come mai con tutta la tecnologia a disposizione e la collaborazione tra università, colossi del web, forze di polizia ed intelligence il crimine "pare" più insidioso e noi cittadini ci sentiamo meno sicuri di prima ?
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