giovedì 30 ottobre 2014

Scissioni di sangue

Il giorno dell’Ashura si avvicina e il Califfo dello Stato Islamico (Isis) minaccia di celebrarla con una bagno di sangue sciita. L’Ashura cade nel decimo giorno del mese di Muharram del calendario islamico ed è una celebrazione di lutto nel quale gli sciiti ricordano la morte di Hussein ibn Ali, il nipote di Maometto che venne ucciso nella battaglia di Karbala del 9-10 ottobre 680 innescando la separazione degli sciiti dai sunniti e dunque la spaccatura dell’Islam. 
  lastampa


Quando il profeta Muhammad migrò a Medina trovò gli ebrei che digiunavano in quel giorno e chiese spiegazioni.
Gli fu detto che era il giorno in cui il Signore aveva salvato il popolo di Israele dalla persecuzione del faraone e quindi il profeta Mosè digiunò .
Il profeta Muhammad disse che i Musulmani avevano più diritti degli ebrei di celebrare quella vittoria contro l'oppressore egiziano.
E stabilì che il decimo giorno del mese di Muharram si digiunasse, pratica che assieme alla preghiera serve ad espiare i peccati dell'anno precedente.
Secondo alcune narrazioni il profeta digiunava anche il nono giorno.
Noi seguiamo questa tradizione perchè così ci è stata tramandata.

Cosa facciano gli altri non mi interessa granchè.
Nè cosa voglia fare al Baghdadi quest'anno.
Non lo conosco.
Nè conosco al Shishani, al Adnani e al Maqdisi.
O meglio li conosco perchè ne studio i profili.
Che è il minimo che possa fare una persona che per diletto si interessa di questioni di sicurezza nazionale ed internazionale.
Posso solo pregare per loro. E' mio dovere.

Io ho conosciuto l'Islam tramite i Sauditi.
Ho pronunciato la professione di fede a Londra.
Ho approfondito gli studi islamici in Oman.
Allah mi ha concesso di incontrare persone equilibrate e rigorose.
Anche i Wahabiti che mi introdussero all'Islam lo erano . Il wahabismo vero non è estremismo.
Continuo a studiare tramite libri e in rete.
Diceva il profeta che chi crede in Allah e nel giorno del giudizio quando parla deve dire cose buone oppure rimanere zitto.
E anche, che quando un Musulmano vede qualcosa di sbagliato deve cercare di correggerlo innanzitutto con le proprie azioni . Se così non riesce allora deve farlo parlando.
Se nemmeno ciò è possibile deve usare il cuore ovvero deve credere e pensare che quanto vede sia sbagliato.
Ho conosciuto tanti Iracheni, anche sciiti.
Ho ascoltato le loro argomentazioni ma non mi hanno convinto.
Era mio dovere dire loro che secondo me sbagliavano e l'ho fatto.

Nel mondo ci sono più di due miliardi di musulmani.
Quelli che seminano sangue e terrore saranno non più di trecentomila.
Io non appartengo a questi ultimi.
Giornalisti, politici, funzionari di polizia, ministri in affanno :
non mi venite a chiedere di fare fiaccolate o di dissociarmi dalle stragi.
Lo faccio quotidianamente con il mio vissuto .
Per noi musulmani rispettare un patto è parte della nostra fede.
La mia carta di identità, il passaporto e la mia famiglia sono il patto che mi lega a questa nazione e alla mia religione.


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